Secondo pareggio consecutivo a reti bianche per la nuova Juventus di Thiago Motta e una fetta della tifoseria bianconera comincia a mugugnare. La cosa ovviamente non deve meravigliare, perché nella storia recente, soprattutto dopo i 9 scudetti di fila, i supporters della Vecchia Signora, soprattutto quelli che frequentano i social, hanno dimostrato in più occasioni di non avere più pazienza. È così che, dopo aver letto “è già tutto diverso” dopo Como e Verona, che oggi leggiamo “non è cambiato niente”.
Empoli-Juve 0-0: un film già visto
Effettivamente, le gare vinte largamente contro Como e Hellas Verona avevano dato buone sensazioni, ma poi ci hanno pensato quella con la Roma e la partita di ieri contro l’Empoli a riportare tutti sulla Terra. Almeno quelli che non hanno equilibrio. La mia posizione, infatti, non è cambiata: da tifoso non mi sono di certo esaltato per i primi due successi, non mi deprimo oggi dopo questi due zero a zero. Di sicuro, qualche sassolino dalle scarpe dovrete consentirmi di togliermelo. E parlo ovviamente di chi in questi anni vi ha raccontato il calcio artatamente per portarvi sulla propria strada senza farvi riflettere.
Qualche buontempone, infatti, vi potrebbe dire che sicuramente Douglas Luiz e Koopmeiners non sono inferiori a Maleh e Grassi da giustificare un pari con l’Empoli. Così come quelli che dicevano “avete visto, si può vincere anche per 3-0” ora come spiegano i due 0-0 consecutivi? Non si parla così di calcio, perché non tutti i contesti sono uguali e per discutere di un progetto tecnico bisogna tenere conto di tantissime variabili.
Analizzando razionalmente la situazione, possiamo dunque trovare una linea di continuità in questo inizio di stagione: a livello di produzione offensiva la Juventus non è eccelsa e inoltre fa fatica a concretizzare le poche occasioni che crea. Dusan Vlahovic va sicuramente servito meglio, come sottolineato dal mister, ma anche lui deve aiutarsi, altrimenti dall’alto non lo aiuterà nessuno. Il dato incoraggiante di questo poker di partite è rappresentato dal fatto che i bianconeri si confermano solidi nella fase difensiva, ma non può e non deve essere una scusante il fatto che contro difese a 5 o che a prescindere fanno molta densità nella propria metà campo, non si possa fare di più.
Al mister il compito di trovare un piano B, perché dopo due settimane di sosta con 14 giocatori a disposizione (non succedeva da tantissimi anni), ci si attendeva indubbiamente di più. Certo, Koopmeiners non può essere quello visto nel secondo tempo con la Roma e ieri a Empoli, ragion per cui con il migliorare della condizione sicuramente sarà più incisivo, ma sono troppi gli elementi che stanno andando sotto le attese. A parte il “solito” Vlahovic, anche Nico Gonzalez (si è segnalato solo per una bella imbucata in verticale per Dusan) e Douglas Luiz non hanno sicuramente brillato. I cambi di Motta, inoltre, non hanno sortito alcun effetto, con Mbangula irriconoscibile rispetto alle prime due uscite, e Weah molto propositivo ma altrettanto poco preciso.
Le due partite della verità
Le prossime due partite contro PSV in Champions e Napoli in campionato saranno un banco di prova importante per capire quali possono essere realmente le aspettative nei confronti di questa Juve. A mio avviso, per quanto visto fin qui, sempre molto bene ha fatto il tecnico a non commentare le domande relative alle ambizioni di questa stagione, rifiutando di nominare lo scudetto. L’Inter è ancora una categoria sopra questa squadra, che è all’inizio di un ciclo e ha bisogno di tempo. Io ve l’ho sempre detto dall’inizio; il guaio è di chi diceva fosse pronta dopo le prime due partite e oggi invece chiede tempo. Si cambia idea come le bandiere al vento…