Ed eccoci qui con la seconda parte della classifica dei più giovani talenti NBA a ricevere un voto nell’assegnazione del titolo MVP (Most Valuable Player Award).
Se ti sei perso la seconda parte: MVP 2023: i talenti NBA più giovani e votati per il titolo | Parte 1
Oggi sveleremo quindi la Top 5 di questa speciale classifica. Bando alle ciance e partiamo subito…
5. LUKA DONCIC
Giocatore dal talento cristallino, lo sloveno è considerato uno dei più grandi talenti del basket mondiale e uno dei cestisti europei più forti di sempre.
Luka arriva giovanissimo, appena tredicenne, a giocare per il Real Madrid e nel 2015 diventa il più giovane giocatore ad aver vestito la maglia dei blancos in una partita di Liga ACB all’età di 16 anni, 2 mesi e 2 giorni. Con il Real vince qualsiasi premio, sia a livello di squadra che individuale e nel 2017 trascina la sua Slovenia alla vittoria dell’europeo.
Nel 2018 arriva la chiamata dall’NBA; già scelto alla Numero 3 assoluta dagli Atlanta Hawks, viene però scambiato subito e spedito a Dallas in cambio della Numero 5 assoluta, Trae Young.
Nel suo anno da rookie mette assieme numeri folli, battendo record su record che gli valgono a fine stagione l’assegnazione del premio Rookie of the Year; contestualmente, all’età di 21 anni e 167 giorni, finisce nella Top 4 della classifica MVP.
4. SHAQUILLE O’NEAL
Uno dei giocatori più dominanti di sempre ed icona del movimento NBA, ha giocato per diciannove anni nella lega americana vincendo tre titoli consecutivi con i Los Angeles Lakers e uno con i Miami Heat; è attualmente ottavo nella classifica all time dei migliori marcatori NBA.
Shaq viene anche ricordato per i suoi anni all’High School, quando frequentò la Robert G. Cole a San Antonio, Texas, con la quale giocò dal 1987 al 1989. Con lui in campo, la squadra ebbe un record complessivo di 68 partite vinte ed una sola sconfitta. Nel suo ultimo anno, Shaq fece registrare 32 punti, 22 rimbalzi e 8 stoppate di media, conducendo i Cougars al titolo dello Stato.
La chiamata NBA arrivò nel 1992 quando decise di dichiararsi eleggibile per il draft; venne quindi scelto come prima assoluta dagli Orlando Magic. Si mise subito in mostra per le sue doti fisiche (celebri le sue schiacciate con le quali fece collassare il canestro) e, alla fine della stagione, venne eletto Rookie of the Year. La stessa stagione, all’età di 21 anni e 116 giorni, arriva anche 7° nella classifica MVP.
3. ISIAH THOMAS
Isiah Thomas è considerato da molti uno dei più forti playmaker di sempre ad aver giocato in NBA. Militò nei Detroit Pistons dei “Bad Boys”, così soprannominati per il loro gioco molto duro e fisico, vincendo 2 titoli consecutivi nelle stagioni 1988-1989 e 1989-1990 da autentico trascinatore (fu nominato MVP delle finali NBA 1990, grazie anche a una media di 27,6 punti a partita, 7,0 assist e 5,2 rimbalzi nella serie contro i Portland Trail Blazers) e raggiungendo la finale di conference per 5 anni consecutivi.
Thomas arrivò in NBA tramite il draft del 1981, quando venne scelto dai Detroit Pistons come seconda scelta assoluta. Fin dal suo primo anno si fece decisamente notare, chiudendo la stagione 1981-1982 nell’ All Rookie team e finendo 17° nella classifica MVP a soli 21 anni e 61 giorni.
2. CARMELO ANTHONY
Considerato uno dei migliori cestisti della sua generazione ed uno dei migliori attaccanti della storia, è 9º nella classifica dei migliori marcatori NBA ed è stato inserito dalla lega nella lista dei migliori 75 cestisti di tutti i tempi. Con la Nazionale statunitense, di cui è il miglior realizzatore, ha partecipato a quattro Olimpiadi, vincendo 1 medaglia di bronzo e 3 medaglie d’oro: ciò lo rende il giocatore di basket più medagliato della storia.
Soprannominato “The King of New York”, detiene il record di punti segnati (62) al Madison Square Garden ed in generale il record di punti segnati per un giocatore dei Knicks in una singola partita.
Fra i tanti record infranti da Melo si ricordano in particolare quelli dell’anno passato all’università di Syracuse, considerata una delle migliori nella storia del basket: nel 2003 riesce infatti a vincere il titolo NCAA, quello di miglior giocatore delle finali ed altri prestigiosi premi personali, tenendo una media di 22,2 punti. Questa stagione permette a Anthony, sebbene non fosse ancora in NBA, di raggiungere una popolarità insolita per un non professionista, meritandosi anche la copertina del giornale sportivo Sports Illustrated.
Arriva in NBA selezionato come terza scelta assoluta dai Denver Nuggets nel draft del 2003 (lo stesso di LeBron James). Nella sua stagione da rookie Anthony è devastante: trascina i Nuggets ai playoff NBA ed entra nello stesso anno nella Top 10 tra i migliori giocatori NBA all’età di 20 anni e 32 giorni.
1. LEBRON JAMES
E chi, se non lui: THE KING. Inutile mettersi ad elencare tutti i record e le gesta di Lebron, dato che servirebbe un articolo apposito e che probabilmente, viste le prestazioni che regala tuttora, andrebbe aggiornato di gara in gara. Arrivato all’età di 38 anni è ancora uno dei giocatori più dominanti della lega e ha trascinando i suoi Lakers verso la finale di conference in questa stagione.
All’età di appena 16 anni viene soprannominato dalla rivista sportiva Sports Illustrated “The Choosen One” e da quel momento il mondo inizia a seguirlo in ogni suo singolo movimento.
Nel 2003 viene selezionato dai Cleveland Cavaliers come prima scelta assoluta del draft e nella stagione successiva vince il premio di Rookie of the Year; all’età di 19 anni e 182 giorni diventa il più giovane di sempre a ricevere un voto MVP.
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