Inutile girarci attorno, il Napoli visto fin qui è un tornado. I partenopei sono partiti alla rande sia in campionato sia in Champions League, dove praticamente hanno ipotecato il passaggio agli ottavi di finale in un girone tutt’altro che semplicissimo. Il presidente Aurelio De Laurentiis è raggiante, Luciano Spalletti entusiasta ma prova ovviamente a non fare voli pindarici tenendo tutti con i piedi per terra, mentre tutta la rosa ha il morale a mille. Tra gli artefici di questo “miracolo” c’è senza ombra di dubbio in primi il direttore sportivo Cristiano Giuntoli, che non a caso viene accostato negli ultimi tempi alla Juventus, ma anche ad altri top club europei.
Napoli: altro che ridimensionamento!
Sembrava anche a me, lo ammetto, che il progetto del Napoli dovesse essere una sorta di ridimensionamento dopo gli addii pesantissimi di elementi come insigne, Koulibaly, Mertens e Fabian Ruiz, invece ancora una volta l’area tecnica azzurra ha tirato fuori il coniglio dal cilindro allestendo una squadra economicamente sostenibile e al contempo molto competitiva. Insomma, il Napoli non è primo ed imbattuto in Serie A per caso e non ha 9 punti dopo 3 gare di Champions League per grazia ricevuta. Se si considera che in questa prima parte di stagione, inoltre, i partenopei abbiano dovuto fare a meno spesso del loro alfiere migliore, Viktor Osimhen, i numeri sono ancora più importanti.
Non si può non evidenziare la crescita di Anguissa, elemento scovato lo scorso anno dal ds partenopeo e quest’anno valorizzato ancora meglio dal proprio allenatore. Kim, fin qui, non ha fatto minimamente rimpiangere Koulibaly, così come Simeone e Raspadori hanno dato freschezza ad un reparto avanzato che già aveva fatto bene. L’uomo che però sta letteralmente spaccando le partite è Khvicha Kvaratskhelia, georgiano che è stato a lungo in mano a Fabio Paratici quando lavorava per la Juventus. La presenza in rosa di un elemento molto simile come Federico Chiesa ha probabilmente portato l’ex dirigente bianconero a non affondare il colpo, ma ci ha pensato Giuntoli ad assicurarselo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Spalletti: altro step in avanti
Insomma sta funzionando davvero tutto a Napoli, e persino Spalletti sembra aver trovato un proprio equilibrio personale che in altri ambienti non era riuscito a raggiungere. I tifosi dell’Inter, per restare all’ultima esperienza italiana precedente, non lo hanno mai rimpianto. Inoltre, per un certo periodo è stato accostato anche alla Juventus con i tifosi bianconeri sui social letteralmente inferociti contro la società per il solo fatto di aver pensato al tecnico toscano. E fa specie che ora gli stessi lo invochino magari per la sostituzione di Massimiliano Allegri, che ora non sta facendo di certo bene.
Detto questo, non possiamo esimerci dal ricordare, al netto del cammino europeo, che lo scorso anno il Napoli in campionato era partito addirittura meglio. Se in questa stagione, infatti, ha raccolto 6 vittorie e 2 pareggi nelle prime 8 giornate, di conseguenza 20 punti, oltre un bilancio di 18 gol fatti e 6 subiti, nel campionato passato i partenopei avevano addirittura fatto meglio. Sì, perché lo score in Serie A allo stesso punto del campionato recitava 8 vittoria, 24 punti, 19 gol fatti e 3 subiti. Il resto è storia, con i campani in lotta per lo scudetto fino ad un certo punto, per poi crollare nel momento decisivo e più delicato della stagione.
La tenuta mentale al primo imprevisto
Giusto, dunque, complimentarsi con tutti per l’ottimo lavoro fin qui svolto e al contempo è innegabile che al momento il Napoli è una delle più accreditate per la vittoria del campionato. La prova del nove, però, che stavolta le cose siano cambiate, i partenopei dovranno superarla con ogni probabilità più in là, quando arriverà la prima sconfitta o comunque un periodo di calo. Sì, perché è fisiologico il fatto che la squadra non possa tenere così sia dal punto di vista fisico, sia mentale. Il secondo aspetto potrebbe essere preponderante, considerato che spesso negli anni l’ambiente si è ritrovato in lotta per qualcosa di importante, ma non ha avuto l’equilibrio delle grandi per portare a termine l’impresa. Insomma, anche se fin qui ci sono già state importanti prove di maturità, è nella seconda parte di stagione che gli azzurri dovranno confermare di non essere quelli dello scorso anno. E non sarà affatto semplice considerata la lunga sosta per i Mondiali che potrebbe interrompere la scia di entusiasmo e risultati.