Si è conclusa con i due posticipi di ieri la seconda giornata di campionato e i rapporti di forza per le primissime posizioni sembrano confermati. Ovviamente, lungi da me pensare di essere un indovino, ma stando a quanto detto dal campo, il Napoli è la favorita numero uno per la conquista del titolo. I partenopei, che hanno letteralmente dominato la Serie A 2022-2023 rischiano seriamente di fare il primo bis della loro storia, non avendo mai vinto due titoli di fila, come del resto non è riuscito a nessuno che non fosse Juve, Milan o Inter dal 1950 ad oggi. Nonostante il cambio di guida tecnica, della direzione sportiva e la perdita di un colosso difensivo come Kim, la squadra di Rudi Garcia miete calcio che è una delizia, trainata dal solito Osimhen. Gli azzurri sono ripartiti a gonfie vele e non hanno alcuna intenzione di fermarsi, ragion per cui sono di diritto la candidata numero uno allo scudetto.
Inter squadra solida e consapevole
Subito dietro c’è l’Inter, che a punteggio pieno come i partenopei, ha cambiato molto di più, ma lo ha fatto inserendo in rosa elementi collaudati e che hanno allungato le opzioni a disposizione di Simone Inzaghi. L’impressione che si ha vedendo giocare i nerazzurri è quella di squadra molto solida, che sa quello che vuole e se lo prende con decisione e rabbia agonistica. Di sicuro, l’aver raggiunto la finale di Champions League lo scorso anno ha dato ulteriore consapevolezza nei propri mezzi ad un gruppo esperto e dall’età media elevata.
Milan: per ora ha ragione Cardinale
A completare il trio che parte in prima fila per il titolo c’è il Milan, che dopo il 5° posto della passata stagione, diventato 4° solo a tavolino per la penalizzazione della Juventus, deve inevitabilmente fare meglio. E c’è da dire che alla luce di quanto visto fin qui, la linea di Cardinale, che ha salutato il duo Maldini e Massara che aveva evidentemente idee diverse, si sta rivelando oculata. I rossoneri hanno inserito in rosa elementi congrui al progetto tecnico di Pioli senza svenarsi. Loftus Cheek e Reijnders non stanno facendo per nulla rimpiangere Tonali, così come Pulisic ha rimpiazzato Brahim Diaz alla grande, risultando decisivo in entrambe le sfide fin qui vinte dal Diavolo. Insomma, probabilmente ci vorrà un po’ di tempo per amalgamare meglio il tutto, ma i rossoneri saranno una delle protagoniste di questa Serie A.
Juve più giovane e ballerina
Più indietro la Juventus, che ha lasciato andare alcuni campioni logori come Bonucci, Di Maria e Cuadrado, sostituendoli con giovani di belle speranze come Weah, Cambiaso, Yildiz e Huijsen. Un ulteriore abbassamento dell’età media cui corrisponde inevitabilmente un abbassamento dell’esperienza e della qualità, a meno di non inserire in rosa gente del calibro di Haaland. Insomma, i bianconeri rischiano di essere ancora per un bel po’ una quadra altalenante, nonostante il tentativo di Massimiliano Allegri di praticare una calcio maggiormente propositivo.
Lazio, avvio horror
Disastroso l’avvio della Lazio, che ai punti meriterebbe qualcosa in più, ma non ci sono tante giustificazioni se il suo allenatore si lamenta del calendario e delle sfide esterne consecutive contro le big, ma poi nelle prime due giornate torna a casa a mani vuote contro Lecce e Genoa (con il massimo rispetto per entrambe le formazioni). La perdita di Milinkovic Savic è di quelle importanti, ma di certo non tale da giustificare un avvio così. Detto questo, i biancocelesti hanno tutte le carte in regola per risalire la china e non ho dubbi sul fatto che lo faranno e torneranno in corsa per le prime posizioni, al netto di una gestione del doppio impegno appena inizierà anche la Champions League.
Mourinho si aggrappa a Lukaku
Avvio stentato anche per la Roma, che contro Salernitana e Verona ha portato a casa un solo punto. I giallorossi hanno fatto tanto sul mercato, ma pagano inevitabilmente la fragilità fisica di Dybala e Renato Sanches, due giocatori che nel recente passato hanno spesso trascorso lunghi periodi in infermeria. Sicuramente, l’arrivo di Lukaku, che oggi sarà accolto in pompa magna nella Capitale, risolverà un bel po’ di problemi a José Mourinho, che lo conosce molto bene e saprà come farlo rendere al meglio.