I Milwaukee Bucks si sono resi protagonisti nelle ultime settimane mettendo a segno una delle trade più importanti della loro storia e di quella dell’intera lega. Dove potranno arrivare Giannis e compagni nella stagione NBA 2023/24?
La trade Lillard ed analisi del roster: i Bucks sono i candidati numero 1 al titolo?
La trade di Damian Lillard
Il 27 settembre 2023 sarà una data che a Portland difficilmente scorderanno. La fine di un’era, la fine della carriera di Damian Lillard con la maglia dei Blazers.
Dame lascia la franchigia dell’Oregon dopo ben 11 anni in cui è nato (cestisticamente parlando), cresciuto e si è evoluto. Le sue qualità sono senza dubbio quelle di un vero e proprio fenomeno: non a caso parliamo di un giocatore entrato nella top 75 della storia NBA. Lillard a Portland era diventato più che un beniamino per i suoi tifosi, un vero uomo simbolo per l’intera franchigia.
Ma si sa: tutte le cose belle prima o poi finiscono. E così che già nelle ultime stagioni aveva espresso più volte il suo malumore verso la dirigenza, improntata più verso una rifondazione. A Dame non stava bene, lui voleva lottare per il titolo, voleva che Portland diventasse una contender. Ed è così che per divergenze di vedute le strade tra i Blazers e la guardia originaria di Oakland (California) si sono dovute separare.
Coinvolti anche i Phoenix Suns
La squadra che è riuscita ad accaparrarsi le sue prestazioni sono stati i Bucks di Giannis Antetokoumpo. Milwaukee ha spodestato la concorrenza di Miami e Toronto, che sembravano in netto vantaggio. La trade è stata una trade importante e che ha coinvolto anche Phoenix assieme a Portland e Milwaukee.
Portland ottiene: Jrue Holiday, Deandre Ayton, Toumani Camara, la 1° scelta del 2029 e la possibilità di scambio di scelte con i Bucks nel Draft del 2028 e 2030.
Milwaukee ottiene Damian Lillard.
Phoenix ottiene: Jusuf Nurkic, Grayson Allen, Nassir Little e Keon Jhonson.
3 squadre ed un totale di 8 giocatori più scelte: questa è la conseguenza di una trade che entra di diritto nella storia dei Bucks, di Portland e della storia dell’intera NBA.
C’è da dire per dover di cronaca che Portland non ha perso tempo, operando subito una nuova trade: Jrue Holiday appena arrivato da Milwaukee è passato ai Celtics, rimasti con uno slot da riempire dopo la partenza di Marcus Smart. Ai Blazers vanno due prime scelte future ai Draft 2024 e 2029, Robert Williams e Malcom Brogdon.
Non mi addentrerò in merito a ciò che hanno perso o guadagnato le altre squadre, ma quello che in breve posso dire è che, a mio avviso, è una trade in cui ci hanno guadagnato tutti: dai giocatori che volevano cambiare aria (Lillard, Ayton, Brogdon) alle squadre che hanno colmato dei vuoti che mancavano nei loro roster.
L’affare rimane sempre di chi ha preso la superstar: Milwaukee perde un grande giocatore e protagonista del titolo del 2021 come Jrue Holiday, ma prende una guardia da più di 30 punti e 7 assist di media nella scorsa stagione (32.2 punti e 7.3 assist per l’esattezza) ed in grado di gestire i possessi offensivi come pochi altri giocatori nell’intera lega.
La mossa dei Bucks e le ambizioni di Giannis
Molti giornalisti ed esperti del settore pensano che la mossa dei Bucks di fiondarsi su una superstar come Lillard sia stata dovuta alla necessità di accontentare le ambizioni di Giannis Antetokoumpo. Il greco aveva dichiarato qualche settimana fa di voler rimanere in corsa per il titolo anche in futuro e che, se necessariosarebbe stato anche disposto a cambiare aria. Pronti via, la dirigenza si è mossa improvvisamente per cercare di placare le possibili voglie di partenza di Giannis, “regalandogli” un amico ed un’altra superstar con la quale i Bucks si candidano per forza di cose ad essere la contender numero 1 ad Est assieme ai Celtics.
Di sicuro la partenza di Jrue Holiday si farà sentire: la guardia passata a Boston (via Portland) era un difensore di primissimo livello. Milwaukee ha comunque difensori perimetrali ottimi come Brook Lopez, Bobby Portis ed ovviamente lo stesso Giannis, ma gli schemi difensivi che garantiva Jrue in campo erano anche in grado di farli rifiatare nelle rotazioni.
Sarà fondamentale vedere come Adrian Griffin (il nuovo coach dei Bucks, alla primissima esperienza come capo allenatore in NBA) riuscirà ad amalgamare i suoi.
I Big Three possono contare su un roster profondo
Al contrario l’apporto offensivo non può che aumentare, ed anche in maniera smisurata. Lillard gestirà la maggior parte dei possessi offensivi dei suoi, togliendo quelle responsabilità di costruzione che a volte venivano affidate a Giannis. Il greco sarebbe finalmente libero di giocarsi la penetrazione a canestro essendo il giocatore che deve solamente finalizzare e non quello che deve anche impostare. Non scordiamoci che questa squadra presenta anche un talento assoluto come Khris Middleton, che dovrebbe aver completamente smaltito i problemi fisici che gli hanno fatto passare delle ultime stagioni tribolate.
I nuovi “Big Three” sono pronti a dare spettacolo, a divertirsi e divertire i propri tifosi. Una qualità incredibile alla quale si aggiungono ottimi gregari come Pat Connaughton e Brook Lopez (che formeranno molto probabilmente il quintetto iniziale) e ricambi di primo livello dalla panchina come Bobby Portis, Malik Beasley, Cameron Payne, Joe Crowder e Marjon Beauchamp.
L’obiettivo è tornare fin da subito a lottare per l’anello dopo il clamoroso fallimento della passata stagione, dove i Bucks sono usciti al primo turno dei Play-Off contro Miami. Le altre squadre sono avvisate: It’s Dame Time.