Le franchigie NBA sembravano avviarsi senza scosse verso la trade deadline, e invece proprio nelle ultime ore del mercato 2022 sono arrivati i colpi più clamorosi della stagione. A fare notizia è soprattutto lo scambio tra James Harden e Ben Simmons, operazione fino all’ultimo sembrata impossibile per l’opposizione della dirigenza dei Nets.
Gli affari allo scadere: Harden, Simmons, Porzingis
A Philadelphia però non si sono scoraggiati, e alla fine l’affare è andato in porto. Il “Barba” passa ai Sixers (insieme a Millsap) e Brooklyn ottiene, oltre a Simmons, Curry, Drummond e due scelte nel primo round dei draft. Una trade che soddisfa due star scontente, ma che dovranno adattarsi in fretta al nuovo ambiente per incidere già nei prossimi play-off.
In prospettiva l’affare sembra essere stato fatto dai Nets, che hanno ottenuto un campione più giovane ed evitato di rinnovare il pesante contratto di uno degli ex Big Three. Nell’immediato a uscirne rinforzati sono però Embiid e compagni, che ora hanno il dovere di puntare decisamente al titolo.
L’altro giocatore importante a cambiare squadra allo scadere è Kristaps Porzingis, che lascia i Mavericks, dove non è riuscito a incidere al fianco di Doncic, per approdare ai Wizards, dove farà coppia con Beal. Washington in cambio si libera di due giocatori indesiderati come Dinwiddle e Bertans e si rilancia in ottica play-in. Lascia invece perplessi la scelta di Dallas, quinta in Western Conference, che avrebbe potuto probailmente ottenere di più per il lettone.
Mercato 2022, bene Celtics e Clippers, malissimo i Lakers
Nei giorni scorsi l’affare più discusso era stato il passaggio di Sabonis dai Pacers ai Kings, mossa estrema di Sacramento per cercare di raggiungere i playoff dopo un digiuno di sedici anni. Obiettivo per il quale ha rinunciato ad Haliburton, uno dei giovani talenti più promettenti del campionato. Indiana, ormai fuori dai giochi per questa stagione, ringrazia pensando al futuro.
Cambiano molto i Celtics, che tengono Brown e Tatum, cedono diverse pedine e accolgono White e Theis, sacrificando la profondità della squadra in cambio della qualità. Ora Boston conta solo 10 giocatori con contratti stabili, ma tutti utili in prospettiva playoff.
Parecchio attivi anche i Clippers. Ceduto Ibaka (ai Bucks) per ridurre la luxury tax, sono stati inseriti elementi utili come Powell e Covington, gettando le basi per il rientro di Leonard e George.
Pochi i movimenti tra le altre contendenti per il titolo. E se molte non avevano bisogni di aggiustamenti, sorprende moltissimo l’immobilismo dei Lakers. Los Angeles è in crisi di risultati, e col nono posto in Conference rischia di mancare l’accesso diretto ai play-off per il secondo anno consecutivo. Eppure, complice anche la scarsa voglia delle altre squadre di fare un favore a LeBron e compagni, nulla è stato cambiato. E ora a pagare per tutti sarà probabilmente coach Vogel.