Sopravvissuti a una complicatissima serie da sette match contro Dallas, i Clippers arrivano alle semifinali NBA di Western Conference con l’arduo compito di affrontare la squadra col miglior record stagionale in NBA.
I Jazz, inaspettati dominatori della regular season, dopo una falsa partenza hanno superato 4-1 i Grizzlies, grazie anche al rientro di Donovan Mitchell. Devono però fare i conti con l’assenza, non si sa ancora quanto lunga, del playmaker Mike Conley, vittima di uno stiramento al tendine del ginocchio destro.
Semifinale NBA, ai Jazz gara 1
In gara 1 una partenza fulminante di Los Angeles, arrivata all’intervallo con 14 punti di vantaggio, sembrava aver spiazzato Utah. Ma i Jazz hanno ritrovato lucidità e compostezza nella seconda metà della gara, lanciandosi in una furibonda rimonta nel terzo quarto e lottando punto su punto nell’ultimo. I 45 punti di Mitchell e una strepitosa stoppata all’ultimo secondo di Rudy Gobert, fresco vincitore del premio NBA come difensore dell’anno, hanno consegnato ai padroni di casa il successo per 112-109.
Ai Clippers non sono bastati i soliti Kahwi Leonard e Paul George, che hanno messo a segno rispettivamente 23 e 20 punti.
Utah-Clippers, precedenti e analisi
Un pessimo avvio per Los Angeles, che nello scorso turno ha tuttavia dimostrato di avere abbastanza carattere e capacità da rimontare anche da un 2 a 0.
I precedenti stagionali non sono però dalla parte dei Clippers, dato che i Jazz hanno vinto due dei tre incontri disputati quest’anno contro di loro. La differenza tra i due team non è tanto nell’attacco, dove il rating è praticamente identico, quanto nella difesa. Utah ha la terza migliore in NBA, mentre LA è solo ottava. E Leonard e compagni devono anche gestire la fatica. Dopo una serie dei quarti durata due partite in più di quella degli avversari, hanno infatti potuto riposare solo 48 ore.
Problemi di non facile soluzione per Ty Lue, coach dei californiani. In gara 1 ha cercato di riproporre la soluzione tattica che si era rivelata vincente contro Dallas. Sul parquet è scesa una squadra di “corti” abili nel tiro, per obbligare Gobert ad allontanarsi dal suo canestro, liberando spazi per Leonard e George. Questo ha reso però il suo quintetto troppo vulnerabile alla fisicità dei Jazz, costringendolo a rivalutare l’impiego del lungo Ivica Zubac.
L’assenza di Conley, se si prolungherà, potrebbe nel breve termine offrire a Los Angeles l’opportunità per pareggiare i conti, magari già nel prossimo match. Ma in definitiva le speranza di finale dei Clippers sembrano davvero minime.