Tranquilli, ci penserà il Bayern Monaco con il suo gioco moderno a far vedere alla Juventus come si batte il Villarreal. Anche stavolta, chi sostiene da anni di conoscere la ricetta magica per vincere la Champions League, avrà ragione domani. Ieri sera gli spagnoli allenati da Unai Emery hanno compiuto una grande impresa andando a pareggiare 1-1 all’Allianz Arena di Monaco di Baviera dopo aver vinto all’andata tra le mura amiche per 1-0. Quello che per molti è un calcio “sparagnino” e “giurassico”, ha prevalso contro una rosa nettamente superiore e allenata da un tecnico ritenuto modernissimo, che ha come suo esempio Pep Guardiola e che secondo i più ne avrebbe fatti facilmente 7 al “Sottomarino Giallo”.
Dopo Allegri, Emery incarta anche Nagelsmann
Chiariamo subito una cosa: il fatto che il Villarreal abbia battuto i campioni di Germania, vincitori della penultima edizione della Champions League, non riabilita la Juventus e Massimiliano Allegri. I bianconeri avrebbero sicuramente potuto fare di più, soprattutto dopo essere andati in vantaggio subito a l’Estadio de la Ceramica, e visto che dopo il pari dell’andata potevano sfruttare il ritorno nel fortino amico dell’Allianz Stadium. Lo 0-3 maturato a Torino è un risultato, seppur bugiardo per come è maturato, molto deludente visto che dopo il ritorno in panchina del tecnico livornese, i supporters della Signora si aspettavano a livello europeo qualcosa in più.
Detto questo, il risultato maturato ieri sera all’Allianz Arena è l’ennesima prova provata che non esiste un solo modo di giocare a calcio e soprattutto non esiste un modo sicuro per vincere in Europa. Dopo l’eliminazione della Juve molti addetti ai lavori e tifosi hanno chiesto ad Allegri a gran voce un calcio più propositivo, più offensivo, più Europeo. Come quello di Julian Nagelsmann ad esempio. Eppure, il calcio moderno ed europeo di Nagelsmann ieri sera ha portato il Bayern all’eliminazione nei minuti finali di una partita che sembrava ormai in controllo. I tedeschi hanno subito un gol in contropiede, proprio perché evidentemente non hanno capito che in quel momento bisognava giocare un’altra partita.
Bayern: da corazzata a squadra in crisi
Qualcuno oggi ha ovviamente cambiato la narrazione, parlando di un Bayern in difficoltà da tempo e di un Nagelsmann “presuntuoso” e tutt’altro che bravo come Guardiola. Al solito, i commenti sono indirizzati dai risultati e d’improvviso i tedeschi che avrebbero dovuto farne 7 al Villarreal sono diventati una squadra in crisi. Altri sostengono, invece, che ci sia comunque modo e modo di uscire dalla Champions League e che i bavaresi lo abbiano fatto a testa alta, contrariamente alla Juventus. Eppure basterebbe leggere i social network e le community dei supporters del Bayern, per accorgersi che oggi Nagelsmann è proprio l’imputato numero uno. Tantissimi ne chiedono la testa perché del gioco moderno ed offensivo non te ne fai nulla se non arrivano i risultati. Ecco, nessun tifoso del Bayern è contento di essere uscito dalla coppa europea, anche se “a testa alta“. Vabbé, ma loro almeno l’hanno vinta due anni fa, sono giustificati, sottolineano altri. Quindi, la Juve che ha vinto 9 scudetti di fila, è ora giustificata a retrocedere in Serie B (cit.)?
Oggi mi preme sottolineare, in definitiva, i meriti di Emery e dei suoi ragazzi. Ciascun allenatore cerca di sfruttare al meglio la rosa a disposizione ed evidentemente il tecnico spagnolo, che è recordman in Europa League, è arrivato al momento clou della stagione con la squadra in forma e motivata. Che in campionato non stia facendo bene è un dettaglio: la Champions è un’altra competizione, in cui ci si gioca tutto in 90 o 180 minuti. In cui contano tanto anche le motivazioni e la fortuna, componente che molti sottovalutano. Per il resto, chi dice di sapere a priori come si vince in Champions League, ieri sera ha ricevuto l’ennesima lezione.