Pirateria online, partite di calcio e film in streaming: 5mila euro di multa e trasmissioni interrotte per chi utilizza siti illegali. Ecco alcune delle novità che arriveranno nei prossimi mesi in base alla proposta di legge appena approvata all’unanimità alla Camera.
Una proposta di legge contro la pirateria
La proposta di legge anti pirateria è stata approvata all’unanimità alla Camera e la sua approvazione definitiva sembra inevitabile. La lotta alla pirateria online è un tema molto importante per l’attuale Governo, che prevede pene e sanzioni più severe. Interventi duri che mirano a far giungere un messaggio chiaro principalmente agli utenti: d’ora in poi, a rischiare seriamente, sarà anche chi guarda e non soltanto chi propone questo servizio in modo del tutto illegale.
La legge riguarderà tutte le opere soggette a copyright, quindi film, musica, partite, libri, giornali eccetera e in qualunque modo ottenuto: in streaming, da siti web, tramite file sharing o altro modo.
Nel corso dei prossimi mesi cambierà quindi l’approccio al mondo della pirateria digitale. Chiunque approfitti dei vari servizi illegali messi a disposizione si ritroverà partite e film in streaming interrotti dopo pochi minuti dall’avvio. Un blocco in tempo reale al quale si aggiunge un inasprimento delle sanzioni, che vedremo a breve, pari al quintuplo rispetto al passato.
Pirateria online, partite di calcio in streaming: arrivano le multe
Nuove norme più stringenti contro la pirateria online. Nel mirino non ci sarà soltanto chi propone determinati servizi. Previste infatti dure sanzioni anche per gli utenti, che possono ritrovarsi a pagare anche multe da 5mila euro in caso di recidiva o di ingenti quantità di materiale protetto scaricato. I casi non gravi, invece, saranno multati con una cifra inferiore, pari a 150 euro.
Il provvedimento sarà immediato, per casi di gravità e urgenza, che riguardino la messa a disposizione di contenuti trasmessi in diretta, prime visioni di opere cinematografiche, contenuti audiovisivi, eventi sportivi, come per esempio partite di calcio, nonché eventi di interesse sociale o di grande interesse pubblico.
Chiunque approfitti dei vari servizi illegali si ritroverà i contenuti in streaming interrotti dopo pochi minuti dall’avvio. Agcom avrà modo di bloccare uno streaming prima della sua attivazione o dopo un massimo di 30 minuti dall’avvio chiedendo il blocco dns o IP che permette accesso a quel contenuto illecito ai provider internet. Chiederà la rimozione dai server che ospitano il file o trasmettono il feed live e la deindicizzazione dai motori di ricerca.