Per una notte la Juventus torna al 4° posto in classifica e si porta addirittura a -3 dal 3° occupato dall’Atalanta, ma Lazio e Bologna devono ancora giocare con i biancocelesti che battendo il Parma in casa agguanterebbero nuovamente i bianconeri, mentre i rossoblu possono riportarsi a +1 sulla Signora in caso di punteggio pieno al BluEnergy Stadium di Udine.
La Juve di Tudor: 2 punti di media a partita
Con la vittoria sul Monza il bottino della Juve da quando sulla panchina c’è Igor Tudor è di 2 punti di media per gara, 10 in 5 match. Si poteva fare evidentemente meglio, ma in questo parziale ci sono anche 2 successi contro compagini con cui all’andata questa squadra aveva pareggiato, lasciando per strada punti che oggi stanno pesando molto. La gara contro i brianzoli allenati da Alessandro Nesta sulla carta era assai agevole, ed in effetti dopo qualche singhiozzo iniziale i bianconeri non avevano impiegato molto a portarla dalla propria parte.
Yildiz: un’ingenuità che può pesare molto
Dopo il gol di Nico Gonzalez la gara si è messa in discesa all’Allianz Stadium, anche se prima l’erroraccio di Kolo Muani poi alcune scelte su transizioni positive hanno fatto storcere il naso fino proprio al gol del 2-0 messo a segno dal francese, che ha finalmente rotto un digiuno che andava avanti da troppe settimane. A complicare i piani è però arrivata l’espulsione di Kenan Yildiz, che probabilmente pagherà anche con un doppio turno di squalifica. Eccessivo a mio avviso: sì, l’intervento è scomposto, ma il ragazzo non è solito fare certi gesti e per di più sembra voglia divincolarsi in maniera decisa dall’avversario per dargli un segnale forte, piuttosto che rifilargli una gomitata diretta.
Il secondo tempo è stata una diretta conseguenza: una Juve in sofferenza nella propria metà campo ma che non ha corso grossissimi pericoli, andando anche vicina alla terza rete in ripartenza. Per Igor Tudor si è trattato di un segnale di maturità, uno step attraverso cui le squadre giovani devono passare se vogliono crescere e avvicinarsi allo status di quelle più forti. Fatto sta che ora con ogni probabilità la Juventus dovrà andarsi a giocare due partite decisive senza il proprio numero 10.
Bologna e Lazio ago del progetto Juventus
La sconfitta contro il Parma del turno scorso, infatti, ha complicato la tabella di marca verso il vitale 4° posto in classifica: se avessero battuto di Ducali, i piemontesi si sarebbero potuti accontentare di non perdere i due scontri diretti consecutivi di Bologna e Roma (Lazio), mentre ora almeno uno dei due dovranno andare a vincerlo, soprattutto se entrambe vinceranno le rispettive gare di oggi.
La Vecchia Signora è ancora una volta padrona del proprio destino, anche perché il campionato si è livellato verso il basso e si potrà andare in Champions con un numero di punti inferiore rispetto alla media dei campionati precedenti. Il problema che di margini per recuperare eventuali nuovi errori non ce ne sono e da questo finale di stagione dipende gran parte del progetto futuro del club. Un altro anno zero con rischio di ridimensionamento, allungherebbe la strada verso il ritorno alla vittoria e la piazza comincia a patire il digiuno che ora va avanti da diverse stagioni, se si eccettua la Coppa Italia conquistata da Allegri nel 2024.