Ormai è risaputo: il nostro calcio sta vivendo un momento di forte crisi. Per questo motivo nelle ultime settimane si sta parlando sempre di più di una possibile riforma della Serie A.
Le proposte avanzate, però, al momento non sembrano convincere particolarmente i club.
Perché è necessario fare qualcosa
Al momento, sembra necessario cambiare qualcosa nel sistema calcistico italiano ed europeo.
A modo loro, ci provarono qualche mese fa i club che fondarono la Superlega, non trovando però terreno troppo fertile. Tuttavia, bisogna comunque fare qualcosa dato che sono moltissimi i club attualmente in grave difficoltà economica.
Se da una parte abbiamo i colossi (in Italia ad esempio Juventus e Inter) che non possono fare il mercato che vorrebbero, dall’altra parte abbiamo squadre provinciali che invece potrebbero rischiare nei prossimi anni il fallimento.
Inoltre, il numero delle partite continua ad aumentare e anche la salute fisica e mentale dei calciatori sta iniziando ad essere un problema.
Insomma, stiamo per arrivare al punto di rottura.
Riforma Serie A: di cosa si discute?
La prima proposta è quella di abbassare il numero di squadre, portandolo dalle attuali 20 a 18.
Questa proposta non ha però trovato il favore dei club, dato che secondo molti analisti le partite in meno genererebbero molti meno introiti, che non sarebbero compensati dalla diversa distribuzione dei diritti televisivi.
Per favorire le squadre e creare più stabilità, si sta lavorando allora per ridurre il numero di retrocessioni da tre a due, dando di conseguenza una maggiore sicurezza economica alle squadre di Serie A.
Inoltre, si chiacchiera anche dell’introduzione di playoff e playout, per decidere lo scudetto, i posti in Europa e le retrocessioni. Al momento, però, queste rimangono per l’appunto solamente chiacchiere.
Serie B e Serie C: cambia qualcosa?
La riforma prevede però anche un cambio di tutto il calcio professionistico italiano.
Per quanto riguarda le serie minori, infatti, si pensa ad una sorta di fusione tra Serie B e Serie C dal 2024, in modo da ridurre a solamente due il numero di leghe professionistiche nel calcio italiano.
Nel mentre, dalla prossima stagione ci saranno due nuove leghe: la Serie C Elite e la Serie D Elite, in modo da creare più stabilità economica nel sistema.