Dopo un torneo segnato da colpi di scena, eliminazioni sorprendenti e il ritiro delle n. 1 e 2 al mondo, la finale femminile del Roland Garros non poteva che essere un’assoluta sorpresa. Anastasia Pavlyuchenkova e Barbora Krejcikova, n. 32 e 33 del ranking, si affronteranno domani in un match inedito, contendendosi il loro primo trofeo del Grande Slam.
Pavlyuchenkova e Krejcikova, percorsi sorprendenti
Per Pavlyuchenkova si tratta di un match speciale. La russa ha raggiunto la finale di uno Slam al cinquantaduesimo tentativo, cosa mai riuscita prima. La ventinovenne di Samara non aveva mai superato i quarti in nessuno dei quattro grandi tornei, ma a Parigi è stata inarrestabile. Nel suo percorso verso la finale ha affrontato ed eliminato avversarie impegnative come Aryna Sabalenka, Victoria Azarenka ed Elena Rybakina. Soffrendo spesso e lottando fino all’ultimo punto, esibendo una resistenza fisica e una forza mentale impressionanti.
Alla venticinquenne Krejcikova sono invece bastate cinque presenze per arrivare a contendersi un trionfo nel Grande Slam, nonostante un percorso insidioso. Dopo essersi imposta su Elina Svitolina al terzo turno, l’atleta ceca ha superato ai quarti la lanciatissima Coco Gauff. In semifinale è poi sopravvissuta a una battaglia di più di tre ore contro Maria Sakkari, salvando un match point e sprecandone tre prima di conquistare un’incredibile vittoria.
Finale Roland Garros, a chi il trofeo?
Il 2021 non era cominciato al meglio per la Pavlyuchenkova. Eliminata al primo turno agli Australian Open, non ha avuto risultati degni di nota fino agli Open di Madrid. La conquista della semifinale in Spagna ha segnato un’inversione di tendenza per la russa, che in carriera vanta 12 titoli e più vittorie su Top 10 di ogni altra atleta mai stata tra le prime dieci del ranking.
La Krejcikova invece sta vivendo uno splendido periodo di forma. Esplosa allo scorso Roland Garros, in otto mesi la ceca ha scalato la classifica mondiale dal n. 114 fino a sfiorare i Top 30. Finalista a Dubai, ha vinto il suo primo titolo WTA a Strasburgo, subito prima degli Open di Francia. È in una striscia di 11 vittorie consecutive, e giocherà in finale allo Slam parigino anche nel doppio.
Un successo domani sarebbe importantissimo per entrambe le contendenti. Pavlyuchenkova arriva a questa finale con più esperienza ad alti livelli, e con un tennis più fisico e potente di quello dell’avversaria. Ma anche con la pressione derivante dalla sua storia di ex-promessa mai stata completamente all’altezza delle aspettative.
Krejcikova è più giovane, entusiasta, tecnicamente completa e in grado di adattarsi al gioco di chi sta affrontando, sfruttandone le debolezze. Deve però fare i conti non solo con l’inesperienza, ma anche coi possibili strascichi fisici della lunga e durissima semifinale. E contro la forza e resistenza della russa, ogni calo di intensità e concentrazione dovuto alla stanchezza potrebbe rivelarsi fatale.