Dopo gli anni del purgatorio, dopo la clamorosa mancata partecipazione al mondiale, Mancini non solo ha ricostruito l’Italia, rivoluzionandone il gioco, ma le ha tolto la paura. Ora l’Italia vince spesso, quasi sempre. 23 volte su 33 partite. Più volte di ogni cittì della storia (a parte Prandelli, che ci è riuscito ma con 56 partite a disposizione).
Vince sempre Mancini, come ha fatto nelle ultime otto partite con cui si presenta all’Europeo. Perché non dovrebbe continuare, dopo aver fatto 25 gol senza incassarne nessuno?
Certo, adesso è tutto un “MAMMA LI TURCHI”, questi sono pericolosi… stavolta ci sarà da soffrire… Ma messa da parte la storica paura del saraceno, che ti attacca via mare, pirata nell’animo, perché dovremmo aver paura, giocando in casa, di una squadra forte soprattutto sulla trequarti con Yazici e col milanista Cahlanoglu? Concentrazione e cattiveria, ci sta, ci mancherebbe. Ma anche un sano ottimismo visto che Lorenzo Insigne adesso indossa bene quel numero 10 che ha scelto e da vero artista ha regalato un assist in ognuna delle ultime cinque partite vinte.
SECONDO ME, ci possiamo divertire e volare almeno fino ai quarti. Che sono alla portata, tabellone alla mano. E lo dimostro: basta arrivare al primo o secondo posto nel nostro girone con Turchia, Svizzera e Galles. E giocando in casa (dove l’Italia non ha mai perso nella sua storia, 6 vittorie e 2 pareggitra mondiali ed europei) vi pare possibile fare peggio?! A me, no.
Se l’Italia vince il girone, agli ottavi becca la seconda del gruppo C (Olanda, Ucraina, Austria, macedonia); se arriva seconda, si accoppia con la seconda del gruppo B (Belgio, Russia , Danimarca, Finlandia). Non vedo onestamente – immaginando Belgio e Olanda prime nel rispettivo girone – avversari imbattibili. E aggiungo che tutto sommato approdare agli ottavi da seconda del girone sarebbe per l’Italia addirittura più vantaggioso, visto che alle spalle del Belgio (troppo talentuoso per non vincere il girone B), NESSUNO PUO’ METTERE PAURA.
Quindi, andiamo ai quarti col sorriso sulle labbra, contagiando (stavolta si) i tifosi che potranno entrare all’Olimpico di Roma. E poi daremo uno squadro al tabellone, sapendo che nello scontro diretto, e con il giusto entusiasmo, tutto può sempre accadere.
Ma tra le migliori otto, chi troveremo?
Certamente il Belgio. Che ha Lukaku e Mertens, in attacco, e De Bruyne, Witsel e i fratelli Hazard a centrocampo. E’ l’unica squadra assieme all’Italia ad aver vinto tutte e 10 le partite di qualificazione agli europei, ma per il conto che facevamo precedentemente, sarà dall’altra parte del tabellone. E poi per vincere questo Europeo, ha dalla sua parte il talento, ma non la tradizione. Che nel calcio pesa.
Un problema simile a quello dell’Inghilterra, che ancora una volta ha tutto per stupire. Con Jack Grealish così geniale da riportare alla mente Gascoigne e non solo per il rapporto d’affetto con i pub. Con Mason Mount che è solo uno dei tre giocatori del Chelsea che ha appena alzato la Champions; con un attacco con una densità di popolazione tale (Kane,Rashford, Sancho, Sterling, oltre al baby fenomeno Foden) da lasciare almeno due protagonisti fuori dal teatro in ogni partita. Ma l’Inghilterra, in tutta la sua storia affascinante, ha vinto solo un mondiale. Nel 1966 e in casa.
Tra le migliori otto ci sarà la Spagna, che viaggia ancora sulla base di quanto ha costruito tra il 2008 e il 2012. Due europei e un mondiale vinti in sei anni di dominio. C’è ancora Busquets a testimoniare quella grandezza. Ma non è più la stessa squadra.
Poi Francia, Germania e Portogallo, che arriveranno tutte dallo stesso girone di partenza, il gruppo F, la cui classifica ne determinerà il tabellone.
Il Portogallo è pieno di palleggiatori sopraffini: un centrocampo stellare formato da Bruno Fernandez, Renato Sanches, Sergio Oliveira e Moutinho. E un attacco che affianca a Cristiano Ronaldo, Bernardo Silva, Joao Felix e Diogo Jota. Brividi.
Eppure il Portogallo al girone di qualificazione si è piazzato dietro l’Ucraina di Shevchenko, e si è qualificato solo agli spareggi con un gol nei supplementari…
La Germania è reduce da un mondiale in cui è arrivata ultima al girone, e ha faticato anche nel triennio successivo, nel quale spiccano (negativamente) un clamoroso 0-6 dalla Spagna nella Nations League e una sconfitta in una recente amichevole dalla Macedonia. E’ vero che ha una mediana pazzesca,con Kimmich, Goretzka, Kros e Gundogan, e due ali come Sané e Gnabry, più l’uomo, Havertz, che ha deciso la Champions. Ma in attacco è talmente in difficoltà da aver richiamato Thomas Muller a 31 anni.
Il tutto per dire: mostri in giro non ce ne sono, o almeno io non ne voglio vedere… A parte uno, con la erre moscia. Ecco, se possibile, la Francia la eviterei sempre. Tranne che in finale. Perché una formazione che in attacco si presenta con Benzema, Mbappé, Griezmann, Thuram, Coman, Giroud, Ben Yedder e Dembelé… be’ una squadra così ti riporta a una voglia di trincea, simbolo dell’Italia che fu.
Che non è manco da buttare, intendiamoci: Con la nostra tradizione abbiamo anche fatto scuola. E se ci sarà da combattere, a quel punto, andranno bene pure i cuscini di sabbia. Una volta in finale.
PARBLEU, nessuno si turerebbe il naso…
Secondo DEG