Serie A 28^ giornata: i nerazzurri sfidano in casa l’ultima in classifica, mentre la Juventus ospita la Dea all’Allianz Stadium per provare a raggiungerla al terzo posto. Entrambe vanno sotto nei primi tempi 0-1 la Juve e 1-2 l’Inter. Giocano mettendoci poca testa e a Torino li salva Di Gregorio da altri 2 gol quasi fatti.
Come tornano Inter e Juventus dagli spogliatoi dopo l’intervallo le due squadre?
I nerazzurri capiscono di non poter sottovalutare l’avversario, smettono di fare allenamento, si compattano rapidamente e a testa bassa iniziano a giocare senza ansia e padroni del campo, impongono il loro calcio e in mezz’ora si riportano in vantaggio e vincono con merito per 3-2.
I bianconeri invece, al rientro in campo, subiscono immediatamente il raddoppio dell’Atalanta, si disuniscono ancora di più e crollano.
Vuoi per giovane età ed inesperienza, vuoi per mancanza di soluzioni tecniche alternative o vuoi per eccessiva fragilità emotiva, la Juve sprofonda e si spegne come neve al sole. Nemmeno il gol della bandiera, un netto 4-0 della Dea in casa dei bianconeri, risultato così nero da non vedersi a torino dal 1967.
Le due partite hanno consacrato quindi da un lato la forza del gruppo e squadra Inter, nella sua completezza di Società, allenatore e giocatori e dall’altro la debolezza mentale di una Juventus che di fronte a sfide decisive (Milan in super coppa, PSV in Champions, Empoli in coppa italia) si lascia dominare dalle emozioni, non trova un leader capace di trascinarla, cede alla frenesia, manca di personalità e di giusto atteggiamento.
Motta non può far altro che alzare bandiera bianca, inesorabilmente, ancora una volta. La società continua a restare in disparte e questa volta non è solo la curva sud a contestare, a 10 minuti dalla fine lo Stadium è già quasi tristemente vuoto.