Lo scorso dicembre i San Antonio Spurs hanno, contro ogni previsione, inflitto una battutta d’arresto alla cavalcata trionfale dei Golden State Warriors attraverso questa stagione NBA. E, dopo aver fermato i Bulls e fatto sudare freddo i Suns, alle 02,30 italiane di domani tenteranno di ripetere l’impresa contro Curry e compagni, imbattutti da sei giornate.
Spurs a ranghi completi
Gli Spurs stanno facendo fatica in Western Conference, con un record di 19-32 che vale un undicesimo posto già insidiato dai Pelicans. Eppure, anche senza tre titolari, ieri hanno tenuto testa fino all’ultimo quarto a Phoenix, la migliore squadra del campionato.
I 24 punti di Doug McDermott e i 22 di Lonnie Walker hanno dimostrato la vitalità della franchigia texana, che ha condotto la partita fino al termine della terza frazione di gioco e si è infine arresa con un distacco di soli cinque punti.
Per il match di domani coach Popovich avrà nuovamente a disposizione Dejounte Murray, Jakob Poeltl e soprattutto Derrick White, che ha guidato i suoi compagni al successo nel primo incrocio stagionale con Golden State.
Curry trascina i Warriors alla sesta vittoria
Non sarà però semplice fermare nuovamente i Warriors, in una striscia di sei vittorie consecutive nonostante la prolungata assenza di Draymond Green e un periodo di appannamento offensivo di Stephen Curry.
Che però nella notte, contro i Rockets, ha saputo scrollarsi di dosso le difficoltà di gennaio e offrire una prestazione monstre da 40 punti, di cui 21 realizzati nell’ultimo quarto. La scintilla che ha scatenato il campione sarebbero state le provocazioni di Kevin Porter Jr, anche se la guardia di Houston ha negato l’accusa sui social.
Comunque sia andata, i Warriors sono arrivati a un record di 38-13 e continuano a tallonare i Suns, in vetta alla classifica della Conference occidentale. Per proseguire l’inseguimento toccherà vincere domani a San Antonio. Un risultato non scontato, ma con un Curry così tutto diventa più facile.