Thiago Motta al 26 febbraio 2025 chiede alla sua squadra di ripartire con il giusto comportamento e atteggiamento. E non è una buona notizia. La Juventus ha già fallito tre obiettivi su quattro (Supercoppa, ottavi di Champions League e Coppa Italia) e l’autocritica dell’allenatore nel post partita onestamente non basta. I bianconeri, sono usciti dall’ultimo trofeo per mano di un’Empoli che in campionato sta facendo fatica, che non vince da 9 turni e che per giunta si è presentato all’Allianz Stadium senza 10 giocatori.
Prestazione “vergognosa” contro l’Empoli
Il tecnico italo-brasiliano ha detto senza mezzi termini di vergognarsi, prendendosi le responsabilità della debacle, ma anche additando i propri calciatori, che probabilmente non hanno capito, dice, l’importanza di certi impegni e dell’indossare la maglia della Juve. Le basi insomma. Per costruire le fondamenta, però, servirebbe anche una società e ancora una volta tutto tace da quelle parti. Nessuno che ci metta la faccia, nessuno che indichi la via o che prenda una posizione forte di fronte a un’altra brutta figura di questo nuovo progetto.
La partita è stata sostanzialmente un film già visto altre volte. In stagione questa Juventus è sempre stata altalenante, mai continua né solida. L’approccio al match è stato di una sufficienza inspiegabile e giustamente l’Empoli ne ha approfittato fino ad andare in vantaggio e addirittura rischiando di chiudere sullo 0-2 la prima frazione di gioco. Nel secondo tempo la reazione c’è stata, ma la confusione ha continuato a regnare sovrana: solo un’iniziativa personale di Thuram ha portato alla rete dell’1-1, prima poi dei nefasti calci di rigore, ma per il resto onestamente c’è stato ben poco da salvare.
Koopmeiners: ennesimo disastro
L’autopallonata in faccia di Koopmeiners è forse lo specchio migliore di questa squadra, autolesionista e masochista come il peggior Tafazzi. Del resto, lo avevo scritto più volte da queste parti: se non trovi la quadra in cinque mesi, difficilmente diventerai una squadra diversa nella seconda parte della stagione. ed è quello che sta accadendo alla Juve: dal calcio moderno e fatto di continui interscambi di posizione di Thiago Motta sta venendo fuori un ibrido che non è né carne e né pesce, che non sta costruendo nemmeno nulla in chiave futura.
Juve-Motta: qualcosa sta cambiando?
È anche per questo motivo, che seppur ufficiosamente ne confermi la presenza in panchina, la dirigenza della Vecchia Signora sta via via sempre più isolando dal punto di vista comunicativo l’allenatore. L’impressione è che lo si stia lasciando da solo in prima linea (così come è successo al suo predecessore), in modo che si scotti e poi possa venire scaricato più facilmente al termine della stagione. Fino ad allora non ci saranno scossoni, né tramite esoneri né tramite dimissioni, anche perché in campionato c’è un quarto posto da conquistare (per questioni sportive e finanziarie) e l’ambiente deve poter lavorare nelle migliori condizioni possibili. Che sia chiaro: le qualità di Motta non sono in dubbio e davanti ha una carriera importante, ma semplicemente in questo momento storico alla Juve non sta funzionando. Non è il primo e non sarà l’ultimo a trovarsi in una situazione simile.