NBA 2024-25: uno degli eroi della cavalcata trionfale degli Indiana Pacers in questa stagione è stato senza ombra di dubbio Tyrese Haliburton, divenuto oramai uomo copertina di un’intera franchigia. Scopriamo assieme la sua storia ed il suo passato, fino all’approdo ad Indianapolis.
Tyrese Haliburton: un ragazzo comune, in una famiglia comune
Nato ad Oshkosh, Wisconsin, il 29 febbraio 2000, Tyrese Haliburton è cresciuto in una famiglia unita e molto legata allo sport. Suo padre, John Haliburton, è stato un ufficiale di polizia, ma anche un allenatore di basket dilettante. Da sempre John è stato una figura fondamentale per suo figlio, tanto da trasmettergli la passione per la palla a spicchi.
Suo papà ha avuto un ruolo chiave anche anche per lo sviluppo atletico e personale di Tyrese, che fin da piccolo ha appreso doti come disciplina e costanza nel proprio lavoro. Accanto a lui sua mamma, Brenda, che ha sempre sostenuto il proprio figlio con grande dedizione.
Haliburton è cresciuto frequentando la Oshkosh North High School, dove nei suoi primi anni non era di certo considerato un fenomeno. “Un ragazzo comune, nato e cresciuto in una famiglia comune”, pensavano tutti. Ma grazie alla sua determinazione, intelligenza, etica nel lavoro ed il suo atteggiamento sempre positivo ha pian piano fatto parlare di sé.
Le sue qualità principali nel campo erano la visione di gioco ed il suo altruismo, capace di far migliorare anche i suoi compagni di squadra.
Nel suo ultimo anno di liceo (2017-2018), ha guidato la sua squadra al titolo statale e ha ricevuto il titolo di Wisconsin Gatorade Player of the Year, iniziando a dimostrare il suo valore. Proprio in quegli anni è stato notato anche per la sua crescita fisica: da adolescente era piccolo e magro, ma ha avuto uno sviluppo importante man mano che cresceva.
La Lowa State University ed il Draft NBA
Terminata la high school, Haliburton ha scelto di frequentare la Lowa State University, dove ha continuato a sorprendere i vari osservatori per la sua intelligenza cestistica e la capacità di controllare il ritmo della partita: qualità che sicuramente non si addicevano ad un ragazzo della sua età. Nonostante un infortunio al polso nella sua seconda stagione, si è dichiarato eleggibile per il Draft NBA nel 2020.
Il 18 novembre 2020 di disputò il suo Draft NBA, tra le altre cose in modalità virtuale da Bristol, Connecticut, a causa del COVID-19. Tyrese venne selezionato come 12° scelta assoluta al 1° round dai Sacramento Kings.
Il ragazzo aveva grandi doti, lo sappiamo bene, ma era considerato da alcuni scout non abbastanza esplosivo per il momento, con movimento di tiro “strani”, che spaventavano un pò gli addetti ai lavori.
Il 27 novembre 2020 firma dunque il suo primo contratto NBA, coronando un sogno che condivideva fin da piccolo assieme a suo papà. Al suo anno da rookie nella lega (2020-21) ha mantenuto delle statistiche niente male, con 13.0 punti, 3.0 rimbalzi e 5.3 assist e con una percentuale di realizzazione dal campo del 47.2%. Grazie a questi numeri, fu inserito nella NBA All‑Rookie First Team e arrivò terzo nella corsa per il premio di Rookie of the Year
L’approdo ai Pacers e cavalcata di questa stagione
I Sacramento Kings, però, non hanno mai realmente creduto nelle sue potenzialità, reputate ancora acerbe, soprattutto considerando che volevano rompere la lunghissima assenza dai Play-Off (durata 16 anni fino a quel momento). E così l’8 febbraio 2022 è stata annunciata una trade che ha sorpreso quasi tutti gli appassionati ed esperti NBA.
Tyrese Haliburton, Buddy Hield e Tristan Thompson agli Indiana Pacers in cambio di Domantas Sabonis (2x All-Star), Justin Holiday, Jeremy Lamb ed una seconda scelta al Draft 2023. La dirigenza dei Kings voleva affiancare a De’ Aaron Fox un All-Star come il centro lituano Sabonis, e la convivenza della guardia con Haliburton non era di certo delle migliori, dato che ricoprivano lo stesso ruolo.
Haliburton stesso era sconvolto: si è detto molto legato alla città di Sacramento e non si aspettava minimamente di essere ceduto, come dichiarò in una sua successiva intervista: “Pensavo sarei stato lì a lungo, ho dato tutto per quella squadra.”
Col senno di poi, Indiana ha probabilmente “vinto” la trade, perché Tyrese Haliburton è diventato una delle migliori point guard della NBA. Nel giro di due stagioni è divenuto All-Star, miglior assistman della lega e guida totale della squadra, che questa stagione ha compiuto una vera impresa.
Grazie al meticoloso lavoro di coach Rick Carlisle gli Indiana Pacers si sono laureati campioni della Eastern Conference, battendo ai Play-Off corazzate come i Milwaukee Bucks, i Cleveland Cavaliers ed i New York Knicks.
Alle Finals si sono dovuti arrendere solamente in gara 7, contro gli Oklahoma City Thunder, con Haliburton che ha dovuto abbandonare il campo in lacrime dopo appena 7 minuti giocati per un brutto infortunio al tendine d’Achille. Non avrebbe dovuto nemmeno giocarla quella partita, perché già in gara 5 era uscito malconcio per un infortunio alla gamba. Ma Hali sapeva che si poteva davvero scrivere la storia della franchigia, che non aveva mai vinto un titolo NBA. Hanno fatto molto clamore le sue parole prima di gara 6: “Se riesco a camminare, posso anche giocare”.
Chissà se con lui in campo ci sarebbe stato un epilogo diverso, ma Tyrese ha definitivamente mostrato al mondo intero che il ragazzo comune, cresciuto in una famiglia comune ce l’aveva fatta. Un ragazzo divenuto uomo, che ha messo il suo talento e le ultime energie fisiche rimaste a servizio della sua squadra, anche se non avrebbe dovuto farlo.
I bambini ad Indianapolis hanno un nuovo idolo, un nuovo uomo franchigia, uno di quelli che non si vedeva dai tempi di Reggie Miller, ed il suo nome è Tyrese Haliburton.