Wimbledon, il torneo tennistico più prestigioso al mondo non assegnerà punti validi per il ranking Atp e Wta. La decisione è stata presa lo scorso 20 maggio dalle associazioni dei tennisti professionisti per protestare contro la scelta degli organizzatori di escludere dalla competizione i tennisti russi e bielorussi a causa della guerra in Ucraina. Gran parte dei tennisti non ha condiviso l’esclusione dei colleghi da Wimbledon per motivi politici, ma allo stesso tempo in molti pensano che togliere i punti al torneo non sia stata la scelta migliore.
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Niente punti Atp e Wta a Wimbledon
Come conseguenza per la mancata partecipazione di russi e bielorussi Atp e Wta hanno annunciato ufficialmente che non saranno assegnati punti per il ranking nel torneo di Wimbledon. Una presa di posizione che ha fatto e che farà discutere ancora a lungo gli addetti ai lavori e gli appassionati di tennis. Ma come siamo arrivati a questo punto?
Da una parte c’è la scelta della federazione britannica di tennis di non dare la possibilità ai tennisti russi e bielorussi di giocare a Wimbledon; dall’altra Atp e Wta che pensano che una decisione del genere sia una scelta discriminatoria e che possa creare un precedente pericoloso nel prossimo futuro. La richiesta di Atp e Wta era quella di far partecipare i tennisti russi e bielorussi a Wimbledon sotto bandiera neutrale. Wimbledon però sostiene che una vittoria russa nel torneo di tennis più prestigioso al mondo possa essere utilizzata come mezzo di propaganda per il regime russo.
Questa spaccatuta di opinioni ha portato Atp e Wta a prendere una decisione importante a livello storico visto che quest’anno per la prima volta non si assegneranno punti validi per il ranking. Cosa comporta questa decisione? La decisione comporta che i giocatori non potranno guadagnare nuovi punti o riconfermare i punti guadagnati lo scorso anno. Con la decisione di Atp e Wta chi nella scorsa edizione aveva conquistato molti punti non potrà difenderli. É il caso di Novak Djokovic per esempio, che rischia di perdere i 2000 punti conquistati lo scorso luglio, ma anche di Matteo Berrettini, sconfitto in finale proprio dal serbo nell’ultima edizione.
Il rammarico dei tennisti per la decisione di Atp e Wta
La scelta dell’ATP e della WTA di non assegnare punti per il ranking è stata aspramente criticata da gran parte dei tennisti che hanno espresso il loro malcontento attraverso i propri canali social. “Esiste una ragione per la quale Wimbledon viene considerato come la competizione tennistica più conosciuta. Punti o non punti, esistono cose molto più grandi del tennis in questi tempi così difficili”, ha scritto Alexandr Dolgopolov su Twitter.
Anche Reilly Opelka e Marton Fucsovics hanno attaccato l’ATP. “Scocciato da questa decisione”, ha scritto l’americano su Twitter. Fucsovics invece, che lo scorso anno aveva raggiunto i quarti di finale a Wimbledon, ha analizzato la sua situazione. “Non ci sono punti in palio a Wimbledon e nessuna possibilità di difenderli. Davvero, ATP? Passerò dalla 60esima alla 130esima posizione”. Quella che si è venuta a creare è la classica situazione in cui qualcuno soffrirà più degli altri e dove alla fine perderanno tutti, tennis e tennisti in primis.